La 24 Ore di Le Mans 1999 è stata la 67ª maratona automobilistica svoltasi sul Circuit de la Sarthe di Le Mans, in Francia, il 12 e il 13 giugno 1999. Hanno gareggiato assieme quattro classi di automobili da competizione, ognuna delle quali ha avuto il suo vincitore. Le vetture più veloci, appartenenti alle classi LMP e LM-GTP, erano sportprototipi di categoria Le Mans Prototype appositamente progettati e costruiti per le gare, mentre le più lente (classi GTS e GT) comprendevano vetture derivate da automobili GT stradali.

Contesto

Nel 1999 l'interesse per la 24 Ore di Le Mans raggiunge il culmine, diverse case automobilistiche mondiali sono presenti ufficialmente alla corsa sia con prototipi come: BMW, Nissan, Mercedes-Benz, Toyota e Audi; sia con Gran Turismo come Chrysler e Porsche; inoltre importanti scuderie private come Panoz, Courage, Pescarolo schierano prototipi mossi da motori Ford e Porsche; la varietà di telai e motori al via è davvero molto numerosa.

Se per l'Audi si tratta della prima partecipazione e lo scopo principale è fare esperienza e concludere, BMW e Mercedes sono invece seriamente intenzionate a cancellare i repentini ritiri per banali inconvenienti meccanici dell'anno precedente con una vittoria, alla quale ambiscono anche la Toyota beffata di pochissimo nel 1998 (che gode dei favori dei pronostici) e la Nissan che dopo diversi piazzamenti punta al gradino più alto del podio con una nuova barchetta.

Tutta questa concorrenza porta i costruttori a realizzare vetture estreme e performanti, la sfida al vertice è tra sport aperte (quali BMW V12 LMR, Nissan R391, Panoz Spyder e Audi R8r) e Gran Turismo prototipo (come Toyota GT-One, Mercedes-Benz CLR e Audi R8c).

Qualifiche

Nelle prove di qualificazione la spunta la Toyota che con Martin Brundle realizza un ottimo 3'29", oltre 6 secondi più basso del tempo della pole dell'anno precedente, ma gli altri prototipi non sono molto distanti come prestazioni.

Ben presto però emergono i seri problemi di stabilità aerodinamica delle Mercedes CLR, che in due occasioni distinte, in prova e nel warm-up, decollano sempre con Mark Webber alla guida: la sua vettura per cautela non prenderà poi il via.

Gara

Alla partenza le Toyota vanno subito in testa e conducono la corsa alternandosi al comando con le BMW nelle prime ore seguite molto da vicino dalle Mercedes; alle ore 20.30 accade un terribile incidente: la Mercedes CLR pilotata da Peter Dumbreck decolla su un dosso, compie tre volteggi in aria e atterra in mezzo al bosco a 30 m dalla pista, pilota incolume ma sotto shock. Immediatamente il Team AMG ritira anche l'altra CLR in pista.

Durante il regime di safety-car, emergono problemi di natura idraulica sul cambio della Toyota di Martin Brundle che era in testa: costretto a fermarsi per le riparazioni, perde 10 giri; alla vettura gemella guidata da Thierry Boutsen viene sostituito il volante per problemi di funzionamento; successivamente, nella notte, entrambe le vetture con i piloti più veloci escono di scena per incidenti: Brundle sbatte alla prima chicane dell'Hunaudières in seguito ad una foratura, Bountsen si tocca alla chicane Dunlop con una GT e va a sbattere contro le barriere.

Al mattino le 2 BMW V12 LMR conducono la corsa, Tom Kristensen guida autorevolmente la gara seguito a 3 giri da Yannick Dalmas, però i colpi di scena non sono finiti: a 4 ore dal termine, mentre sulla BMW di testa sta guidando JJ Lehto, la vettura esce di pista e va a sbattere, la causa è dovuta al bloccaggio dell'acceleratore causato da un elemento staccatosi dalla sospensione. Nelle ultime 4 ore è battaglia tra la BMW #15 e la Toyota #3, distanziata di un giro: la vettura giapponese viene spremuta al massimo e riduce lo svantaggio a soli 42 secondi; Gerhard Berger, capo del team BMW, decide di far pilotare l'ultimo turno a Pierluigi Martini ritenuto più veloce, invece il direttore tecnico della Toyota, André De Cortanze, per risparmiare tempo nelle soste rinuncia al cambio gomme, ma alla fine queste ultime vanno in crisi e i tempi salgono fino a quando, in pieno rettilineo, esplode uno pneumatico sulla GT-One mentre alla guida c'è Ukyo Katayama, che tuttavia riesce ad arrivare ai box per le riparazioni.

Al traguardo arriva prima la BWM V12 LMR pilotata da Martini che condivide il successo con Yannick Dalmas e Joachim Winkelhock, seconda la Toyota GT-One condotta da Katayama, Tsuchiya e Suzuki; terza piazza per la debuttante Audi R8r di Pirro, Biela e Theys. In classe GTS vittoria per la Chrysler Viper GTS-R di Beretta-Wendlinger-Dupuy, in classe GT vince la Porsche 996 GT3 di Alzen-Huisman-Riccitelli.

Classifica finale

I vincitori di Classe sono marcati in grassetto. Le vetture che hanno terminato la gara ma non hanno coperto il 75% della distanza del vincitore sono considerate non classificate (NC).

Statistiche

  • Pole Position — #1 Toyota Motorsport / TTE - 3:29.930
  • Giro più veloce — #3 Toyota Motorsport / TTE - 3:35.052
  • Distanza — 4967,991 km
  • Velocità media di gara — 207,00 km/h
  • Velocità massima - Toyota GT-One - 351 km/h (in qualifica)

Giri al comando

  • #1 Toyota Gt-One - Team Toyota Motorsport: 12 (1-11)
  • #17 BMW V12 LMR - BMW Motorsport: 268 (12 / 24-45 / 47-51 / 62-93 / 95-106 / 108-304)
  • #15 BMW V12 LMR - BMW Motosport: 63 (13 / 305-365)
  • #6 Mercedes-Benz CLR - Team AMG Mercedes: 7 (14-20)
  • #2 Toyota Gt-One - Team Toyota Motorsport: 15 (21-22 / 46 / 52-61 / 94 / 107)

Note

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • (FREN) Sito ufficiale della 24 Ore di Le Mans, su lemans.org. URL consultato il 22 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2009).
  • (EN) Racing Sports Cars - 24 Ore di Le Mans 1999 (Archivio fotografico)

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